Accumuli adiposi. Tre cose che devi sapere sulla liposuzione

Per ridefinire la silhouette e dire addio al fastidioso eccesso di grasso presente in varie zone del corpo, l’operazione di chirurgia plastica per eccellenza è la liposuzione. Sebbene richiesto ogni anno da uomini e donne di qualsiasi età, non tutti conoscono le caratteristiche di questo intervento. Quindi, ecco cosa devi sapere sulla liposuzione.

1.Obiettivo “rimodellare il corpo”

La procedura di liposuzione rimuove i fastidiosi accumuli di grasso localizzato che minano le curve e le forme armoniose del corpo. L’intervento ha infatti lo scopo di rimodellare la silhouette attraverso l’aspirazione delle adiposità localizzate eseguita con un’apposita cannula con caratteristiche adatte alla zona del corpo da trattare. Con questo intervento è possibile trattare qualsiasi zona del corpo e più precisamente: pancia, fianchi, cosce e ginocchia ma anche viso, collo braccia e pube.

2.Sì alla liposuzione ma non per dimagrire!

Per evitare di imbattersi in false informazioni, c’è una premessa fondamentale da fare: l’operazione di liposuzione non è adatta a chi cerca una soluzione per dimagrire. Infatti l’operazione non serve per dimagrire, ma per ottenere un rimodellamento del corpo. Tuttavia, l’intervento è indicato dopo aver seguito una dieta sana e aver già perso qualche chilo in più per ridefinire e migliorare l’aspetto del corpo. Tuttavia, è essenziale che la pelle non abbia perso la sua elasticità.

3. Alternative all’intervento di liposuzione?

Non a tutti piace la chirurgia plastica ed è per questo che non pochi pazienti sono alla ricerca di soluzioni per dire addio ai cuscinetti adiposi. Come possibili alternative alla liposuzione, la medicina estetica propone alcuni trattamenti ad azione drenante e lipolitica come mesoterapia, carbossiterapia e cavitazione. Sono comunque procedure ambulatoriali che richiedono tempo affinché i risultati siano evidenti e durante il periodo di trattamento si raccomanda che il paziente segua tutte le indicazioni necessarie del medico estetico.

Correggere le orecchie a sventola a sei anni

Sono molti gli interventi chirurgici estetici di otoplastica per le orecchie a sventola che vengono eseguiti ogni anno e tra i tanti pazienti che ricorrono all’otoplastica per la correzione delle orecchie sporgenti, c’è una piccola percentuale di quelli sotto i 18 anni di età.

L’operazione viene utilizzata principalmente per problemi psicologici e personali che possono essere causati dalla presenza di un difetto dell’udito come le orecchie eccessivamente sporgenti.

Impedire ai propri figli di diventare oggetto di scherno da parte dei coetanei, spinge quindi molti genitori a ricorrere alla chirurgia anche nell’infanzia.

L’otoplastica, infatti, è una delle operazioni estetiche eseguibili dall’età di sei anni. A questa età la struttura atriale cartilaginea è completamente formata e quindi è possibile intervenire chirurgicamente per correggerne i difetti estetici.

L’operazione viene tradizionalmente eseguita in anestesia locale con sedazione, ma a volte è preferibile l’anestesia generale. Le procedure chirurgiche di otoplastica per pazienti sotto i 18 anni di età non differiscono da quelle utilizzate per i pazienti maggiorenni.

In effetti, le tecniche e le medicazioni sono le stesse. Le incisioni vengono praticate nella zona dietro l’orecchio per rimuovere il tessuto cartilagineo in eccesso e posizionare le orecchie nella posizione corretta. Data la posizione delle incisioni, non ci saranno cicatrici visibili dopo l’intervento chirurgico.

La fasciatura che viene tradizionalmente utilizzata è il cosiddetto “turbante” che copre le orecchie e parte della testa da conservare per almeno una settimana. Oggi, però, esistono anche soluzioni alternative per ridurre al minimo il possibile disagio per il paziente.

È infatti possibile ridurre il tempo di permanenza del bendaggio, grazie ad una medicazione alternativa che, al termine dell’otoplastica, viene suturata direttamente alle orecchie. Ciò garantisce una limitazione dell’uso delle medicazioni, ridotta da sette giorni a sole 48 ore.

I tre trattamenti consigliare prima dell’estate

Manca davvero poco all’inizio dell’estate e, nonostante il poco tempo rimasto, è ancora possibile correre ai ripari e correggere alcuni piccoli difetti estetici con trattamenti di medicina estetica. Ma quali?

La stagione calda non è il momento ideale per ricorrere a nessun tipo di procedura cosmetica e alcune in particolare dovrebbero essere evitate. Tra questi ci sono laser esfolianti ablativi e peeling profondi, soprattutto perché agiscono in profondità nella pelle, e non mancano i rischi di iperpigmentazione, dopo l’esposizione al sole dopo le procedure.

Altrimenti, prima della stagione calda, è bene preparare la pelle all’esposizione al sole con trattamenti estetici che siano idratanti, non invasivi e che non richiedano lunghi periodi di attesa per valutarne i risultati. Ecco le tre procedure più adatte da fare d’estate senza dover evitare il sole!

1. Filler a base di acido ialuronico per viso e corpo
Per viso e corpo nulla è più adatto in questo periodo dell’anno di poche sedute con filler a base di acido ialuronico. La sostanza infatti oltre a svolgere un’azione riempitiva e correttiva, è anche un ottimo alleato per la nostra pelle, donandole nuova idratazione e rendendola più elastica.

2. Eliminiamo alcune linee di espressione con Botox
Se il desiderio è quello di correggere piccole linee di espressione, non possono mancare alcune sessioni di Botox per l’estate. Il trattamento è ideale per correggere piccoli inestetismi del viso come zampe di gallina, rughe nasogeniche e linee del coniglio, ma non solo. Per chi soffre di iperidrosi è bene ripararsi dal caldo torrido e limitare l’eccessiva sudorazione con qualche infiltrazione della sostanza.

3. Idratare e nutrire la pelle con la biorivitalizzazione
Per una pelle resistente ai raggi ultravioletti e alla salinità non puoi fare a meno del trattamento di biostimolazione. Il procedimento, stimolando e attivando i fibroblasti, ammorbidisce, idrata e risana la pelle, infiltrando specifiche sostanze ad azione stimolante e rigenerante sottocutanea.

Plastica al naso ed minorenni

Risposte alle tue domande sulla mastoplastica additiva

L’aumento del seno è l’intervento di chirurgia estetica più richiesto al mondo. Ecco le risposte alle più comuni domande sulla mastoplastica additiva.

Come funziona una mastoplastica additiva?
L’aumento del seno è uno degli interventi più popolari al mondo ed l’aumento del volume del seno è ottenuto attraverso l’inserimento di protesi mammarie. La mastoplastica additiva si esegue con l’obiettivo di migliorare l’intera armonia del corpo di una donna.

È possibile eseguire una mastoplastica additiva con sedazione?
La mastoplastica additiva nei centri specialisti d’avanguardia viene normalmente eseguita in anestesia locale e sedazione. L’anestesia locale rimuove il dolore e la sedazione fa “dormire” la paziente in modo tale da non “vedere” nulla durante l’intervento.

Come scegliere la dimensione del seno per l’aumento del seno?
Le dimensioni e la forma del seno sono due caratteristiche che devono essere attentamente valutate nella fase pre operatoria. E ‘importante avere un buon chirurgo che, dopo un attento esame del paziente, sa come dare le giuste indicazioni per creare armonia e coerenza tra il seno e il resto del corpo.

Qual è la mastoplastica additiva con il metodo a doppio piano?
È un metodo per posizionare le protesi mammarie in una mastoplastica additiva. Il doppio piano (dual plane) prevede il posizionamento della protesi in maniera tale da coprirla parzialmente anche con il muscolo pettorale. Questa tecnica offre risultati naturali e – in determinati casi – più stabili rispetto alle altre sedi di posizionamento.

Si può allattare dopo la mastoplastica additiva?
La tecnica chirurgica – indipendentemente della zona d’accesso chirurgico – prevede la totale conservazione della ghiandola mammaria e dei dotti galattofori. Perciò, dopo l’aumento del seno, la donna potrà allattare perfettamente. Forse è più corretto dire, potrà allattare nella stessa maniera rispetto a prima dell’intervento. Sempre più comunemente le donne hanno una certa difficoltà ad allattare il proprio bambino, indipendentemente dalla protesi mammaria e dall’intervento in questione.

5 cose da sapere sul rimodellamento dei polpacci

Il polpaccio è un’area anatomica che influisce chiaramente sull’estetica dell’intera gamba. La forma e le dimensioni dei polpacci interessano sia gli uomini che le donne, ma quando lo sport non aiuta nemmeno il loro rimodellamento, interviene il chirurgo estetico. Ecco le 5 cose importanti da sapere sulla chirurgia estetica dei polpacci.

Chirurgia estetica polpacci #1 protesi: la tecnica più popolare della plastica ai polpacci è quella che prevede l’uso di protesi, che possono essere di forma e dimensioni diverse a seconda delle caratteristiche di ciascun paziente. Tali protesi sono inserite sotto la fascia muscolare che è a sua volta uno strato molto sottile. Pertanto, se non vi è un’adeguata quantità di grasso sottocutaneo, le protesi rimangono visibilmente palpabili al tatto. Non è un intervento che ha un grado di soddisfazione elevata in generale.

Chirurgia estetica polpacci #2 lipofilling: un’eccellente opzione che consente di ricostituire l’area del polpaccio è quella del lipofilling, che consiste nella rimozione del grasso nelle aree in cui è abbondantemente presente e nel reimpiantarlo nell’area deficitaria. Il lipofilling è una soluzione che consente l’utilizzo di materiale di riempimento proveniente dal paziente stesso, ma non è sempre possibile. Infatti, chi ha un vitello magro è solitamente una persona molto magro e quindi diventa difficile rimuovere il grasso dalle altre parti del corpo. Questa procedura è utilizzata a seguito di traumi, incidenti stradali, ecc.

Chirurgia estetica polpacci #3 acido ialuronico: una tecnica meno invasiva è rappresentata dall’uso dell’acido ialuronico macromolecolare, facilmente eseguibile in clinica e dopo l’infiltrazione dell’anestesia locale. L’aspetto da considerare in questo caso è la valutazione costi / benefici di un aumento volumetrico con acido ialuronico che porta risultati eccellenti ma limitato nel tempo

Chirurgia estetica polpacci #4 tecnica combinata: in alcuni casi è possibile adottare più di una delle procedure esaminate. Se la protesi viene utilizzata su un paziente con tessuto adiposo mal sviluppato, l’area sopra la protesi può essere riempita di grasso, usando il lipofilling

Chirurgia estetica polpacci #5 specialista: come per tutti gli interventi di chirurgia estetica, anche per la plastica alla zona poplitea, non esiste una procedura valida per tutti. È sempre necessario contestualizzare caso per caso e contattare un professionista con comprovata esperienza.

Botulino: Trattamento delle rughe mimiche

I muscoli responsabili della mimica della fronte, costantemente sollecitati, creano alcune rughe (come le zampe di gallina o quelle frontali) che fanno assumere un’espressione adirata o triste. La principale causa di tali  rughe è proprio la “esagerata” mimica del viso, che, utilizzata in maniera eccessiva, con il passare del tempo, segna la pelle. Inoltre, con […]

Quanto costa rifarsi il seno?

PRP capelli: Stimolare la ricrescita capillare

Magari non sarà la fine della calvizie ma con certezza è una battaglia vinta per la scienza medica e per le persone che soffrono di diradamento dei capelli. È una innovativa terapia che si avvale delle caratteristiche riparative delle piastrine contenute nel proprio sangue per stimolare la crescita e indurre un processo di irrobustimento di capelli deboli e radi.
Il nuovo trattamento si chiama PRP (Platelet Rich Plasma) è consiste nell’ infiltrazione nella zona interessata di un estratto del proprio sangue contenente per l’appunto plasma ricchissimo di piastrine. Il metodo di funzionamento di questo trattamento è spettacolarmente semplice.

Le piastrine sono un fondamentale costituente cellulare del sangue. Le stesse – che vengono formate nel midollo osseo – hanno il compito di innescare i processi di riparazione a seguito di traumi o ferite. I diretti responsabili di questi meccanismi sono i fattori di crescita piastrinici.

Quando viene fatto un prelievo e centrifugato il sangue, una delle parti che viene separata è proprio il PRP che presenta una elevatissima percentuale di piastrine e di fattori di crescita piastrinici. La conseguenza è che il PRP è capace di incitare una rigenerazione dei tessuti molto più veloce in confronto alla naturale meccanismo di guarigione.

In funzione a questa caratteristica la terapia viene sempre più frequentemente impiegato in diversi ambiti della scienza medica. Ad esempio è efficacemente usato nel trattamento delle ulcere diabetiche, nella cura delle piaghe da decubito, nella cura a supporto della guarigione delle fratture ossee. Ultimamente anche la chirurgia estetica utilizza il trattamento PRP per stimolare il ringiovanimento della pelle e la ricrescita capillare.

Una caratteristica molto gradita dai chirurghi e dai pazienti è la sicurezza del trattamento in quanto trattandosi di PRP autologo, non ci sono assolutamente rischi collegati a reazioni allergiche o trasmissioni di malattie.

I fattori di crescita piastrinici hanno la capacità di attivare le cellule staminali follicolari, responsabili della formazione di nuovi capelli, e di rendere i follicoli presenti più resistenti. Il PRP offre ai soggetti afflitti da calvizie una nuova e efficace possibilità nella terapia della caduta dei capelli.
La terapia PRP capelli necessita – secondo le recenti ricerche – un ciclo di sedute per raggiungere la stimolazione voluta e dopo il ciclo di sessioni (3 /4) sarà possibile osservare una progressiva ricrescita dei capelli. Risulta comunque evidente che la terapia non consegue una trasformazione definitiva della fisiologia follicolare e conseguentemente sarà necessario rinnovare dopo qualche anno un nuovo ciclo di sedute.

Questa terapia oltre ad essere efficace nella stimolazione follicolare, è anche indicata per la rigenerazione cutanea nel contrasto dell’invecchiamento. Il PRP viso è quindi una nuova e mini invasiva scelta per coloro che desiderano ringiovanire il viso senza la chirurgia.

Fimosi: la chirurgia laser può aiutare

La fimosi è il restringimento del del tessuto prepuziale, che rende difficile la scopertura completa del glande. La cute che protegge il glande scivola a fatica e il disturbo si può manifestare con il pene in erezione e in casi di fimosi severa anche quando il pene non è in erezione. Le terapie per la fimosi comprendono una terapia clinica, che è fondamentale nei casi in cui è accompagnata da infezioni o infiammazioni. Può capitare, se la fimosi è lieve, si può curare con la ginnastica dedicata. Se è di una questione più radicata, si dovrà scegliere l’ intervento chirurgico specifico.

I rimedi della fimosi

I trattamenti per la fimosi sono riservate a quei pazienti in cui il la stenosi prepuziale si abbina a infezioni o infiammazioni. Si tratta principalmente di terapie contro le infezioni, che vengono eseguiti grazie all’uso di pomate o di antifungini, comunemente ad applicazione locale. Esclusivamente in casi più complessi è opportuno associare una terapia con farmaci antibiotici orali. La terapia potrà essere accompagnata da un trattamento anti-infiammatoria a base di cortisonici.
In presenza di fimosi non è fattibile garantire un’igiene adeguata delle parti intime, di conseguenza si può provocare un prurito al glande, che è sintomo delle irritazioni. Il prurito intimo nell’uomo può indicare la presenza di infezioni, per questo è opportuno ricorrere al consulto del medico specialista.

La ginnastica da scorrimento

Nei pazienti meno gravi la situazione può risolversi in poco tempo allentando pian piano il prepuzio stenotico mediante il ricorso alla ginnastica da scorrimento. Questa ginnastica consiste nel attuare una lieve tensione ad allargare nel tessuto prepuziale conservando la posizione allargata per qualche attimo. L’ azione va ripetuto durante 15 min. avvicendando la tensione a momenti di pausa.

La circoncisione laser

La procedura chirurgica per la fimosi consiste nella circoncisione completa o parziale. Nella nella circoncisione completa si asporta totalmente la cute che ricopre il glande. Nel caso della chirurgia parziale si esegue un’asportazione parziale della pelle che copre il glande. La circoncisione è un trattamento risolutivo, ma ha il fatto lasciare il glande totalmente scoperto. Il soggetto dovrà abituarsi alla nuova sensibilità della mucosa del glande. La chirurgia laser rende l’intervento di circoncisione più preciso e meno invasivo.

Vedi: www.androlaser.it/circoncisione-laser

La frenuloplastica laser

La correzione del frenulo corto può essere realizzata anche con l’aiuto del laser chirurgico nella fase di realizzazione delle incisioni. La frenuloplastica laser comporta quindi il vantaggio di formare cicatrici esteticamente più gradevoli. Nella chirurgia andrologica le cicatrici devono essere inoltre considerate come potenziali elementi di trazione innaturale che potrebbero disturbare la funzione dell’organo sessuale maschile.